1) POSIZIONAMENTO:
Posizione PARALLELA: il primo posizionamento dei piedi che normalmente viene insegnato ai neofiti, rispetto alla posizione aperta comporta la possibilità di una perdita maggiore di equilibrio. Molto favorevole per il gentil sesso perché comporta un ridotto contatto della corda con il seno, grazie ad un’apertura dell’arco più vicina al braccio.
Posizione APERTA: consigliata, buon equilibrio dovuto all’ottimo appoggio al terreno dei piedi; per raggiungere una buona posizione bisogna avere un buon controllo del corpo.È la più utilizzata dagli arcieri di alto livello. Gli unici svantaggi sono dovuti ad un controllo meno preciso dell’allungo ed al possibile contatto con il seno in donne e uomini muscolarizzati.
Posizione CHIUSA: tra le tre posizioni è la più particolare e la meno utilizzata; il piede del braccio dell’arco è più avanzato rispetto all’altro. Il vantaggio principale lo ritroviamo in soggetti che hanno un rapporto avambraccio/braccio non comune, grazie a questa posizione viene facilitato, in questi soggetti, l’allineamento superiore. Però ci sono numerosi svantaggi: possibile rotazione in dentro della spalla dell’arco; possibile perdita di tensione della muscolatura dorsale e diminuzione della “clearence” dell’uscita della freccia.
2) INCOCCARE LA FRECCIA:

3) ATTIVAZIONE:
Eseguire un respiro completo (inspirazione + espirazione) e concentrare l’attenzione sull’azione motoria che si dovrà andare a svolgere (immaginare le varie fasi dell’azione di tiro dai contatti con l’arco al follow through). Questa fase può essere svolta sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi (scelta personale dell’arciere).4) CONTATTI CON L’ARCO:

- MANO DELLA CORDA: Posizionare le dita (indice, medio, anulare) sulla corda. L’arciere può personalmente decidere la metodica, secondo lui migliore con cui prendere la corda. E’ fortemente raccomandata la posizione in cui la prima piega del dito indice ed anulare è davanti alla corda e la piega del dito medio è dietro la stessa. Con questa posizione si evita di andare in contro a formazione di calli sulle dita indice e medio. La mano della corda deve avere una buona presa profonda e a gancio (Arco Olimpico e Nudo) Per il Compound abbiamo la presa della corda tramite lo sgancio, il quale dovrà essere inserito nel loop (punto d’incocco per l’arco compound).
- MANO DELL’ARCO: Dopo aver posizionato la mano della corda eseguire una piccola trazione, grazie alla quale si viene a creare una tensione sufficiente per aiutare il posizionamento corretto della mano dell’arco sull’impugnatura o grip. La parte della mano dell’arco a contatto con la grip è la zona interna alla “linea della vita”, (parte più prossima/vicina al pollice) posizionandola correttamente avremo che il pollice indicherà verso il bersaglio. La zona interna della mano (ipotene) non deve lavorare, perché ciò comporterebbe una variazione del Tiller dell’arco e le frecce tenderebbero ad andare molto in alto. Per evitare di toccare questa zona della mano bisognerebbe tirare con le nocche a 45°. Da questo momento la mano dell’arco non deve più essere modificata. Arco olimpico: consigliata Grip ALTA;Arco Compound: consigliata Grip BASSA;
5) CONTROLLO POSTURALE GENERALE:
Per assicurarci di essere nella posizione corretta.6) SOLLEVAMENTO DELL’ARCO:

7) ORIENTAMENTO DELLE SPALLE (TENDIAMO AL TRIANGOLO):
Le spalle a questo punto vengono orientate verso il bersaglio, devono essere allineate tra di loro. Prendendo in considerazione gli altri segmenti del corpo, osservando dall’alto, possiamo vedere l’inizio della formazione di un triangolo.8) PRE-TRAZIONE:
9) TRAZIONE:


10) CONTATTI AL VISO / ANCORAGGIO:


11) TRASFERIMENTO:
In questa fase la trazione diventa un movimento interno. L’arciere deve avere un buon posizionamento della scapola e del gomito della corda. Abbiamo un “trasferimento” dell’attivazione muscolare dalla parte dorsale superiore alla parte inferiore; la scapola deve spingere verso il basso la spalla del braccio della corda.12) MIRA:
Fino a questa fase la mente era concentrata su quello che stava avvenendo all’interno del nostro corpo, però adesso dobbiamo spostare l’attenzione sulla mira. Sarebbe più corretto mirare con la corda sui flettenti e non utilizzando la diottra; in questo caso la corda dovrebbe essere in traguardata con gli occhi ed i flettenti divisi a metà perpendicolarmente. Però il metodo comunemente utilizzato per effettuare la mira è tramite la diottra, attraverso la quale si vede il bersaglio (arco Olimpico/Compound) o con la punta della freccia (arco Nudo). Una buona tecnica di mira prevede il movimento verso il giallo (centro del bersaglio) dall’alto verso il basso e mai il contrario. Ad un certo punto, dopo aver posizionato il pin/diottra sul bersaglio correttamente, la mira verrà persa e la concentrazione riandrà all’interno del nostro corpo.13) ESPANSIONE:
Fase successiva la mira. La tensione nelle scapole si incrementa e si realizza un movimento molto piccolo. La scapola del braccio dell’arco resta bassa grazie all’aiuto del braccio dell’arco che continua il suo movimento di estensione verso il bersaglio. Il rilascio (nell’arco olimpico quando scatta il Clicker), grazie alla ricerca d’estensione verso il bersaglio, il rilassamento e l’appiattimento della gabbia toracica, avviene in automatico, senza pensarlo.14) RILASCIO:


15) FOLLOW THROUGH:


16) RILASSAMENTO e ANALISI:
Successivamente al Follow Through l’atleta deve riacquistare subito la concentrazione per il tiro successivo. Questa fase è molto importate anche perché permette all’arciere di prendere visione della freccia appena tirata e di ragionare sulla stessa. Un arciere d’élite deve essere in grado di “sentire” il tiro, focalizzando l’attenzione sull’azione e non sul punteggio.Bibliografia:
- Kisik Lee & Robert de Bondt; (2005) “Total Archery”;
- Marco Pedrazzi; (2014) lezioni teoriche Corso Istruttori 2° livello Castenaso;
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