La psicologia è la scienza che studia il comportamento umano, i processi mentali, affettivi e relazionali coinvolti per il miglioramento della qualità della vita. Lo sviluppo e le capacità della persona:  in clinica del paziente; nel lavoro del collega e nello sport con atleti, agonistici e non.  Alla base di essa, l’aspetto scientifico si fonda su due pilastri importanti: la prestazione e il benessere psico-fisico.

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Ma cos’è la Prestazione?
La prestazione sportiva può essere definita dall’insieme di valori, che formano il tutto in un’atleta: le tecniche di allenamento, l’ambiente, le qualità fisiche, e psicologiche (la motivazione, la passione, le attitudini, e le capacità).

La persona è al centro, è una risorsa fondamentale.   

Un uomo o una donna, prima di essere atleti sono persone portatori di affetti, emozioni ,sentimenti, insicurezze, conflitti e paure ma il loro benessere psico-fisico è alla base per eccellere nelle prestazioni sportive, agonistiche e non.

Parte tutto da noi.

Ed è così che entra in gioco lo Psicologo dello Sport che si pone come obiettivo quello di migliorare e perfezionare la performance sportiva. Non è facile, ma il tempo, la costanza, la passione, e il raggiungimento del benessere sono alleati fondamentali per essere vincenti e competitivi. 

Ma chi è, cosa fa  lo psicologo dello sport?
E’  un professionista  competente che applica, nel mondo dello sport, le conoscenze della psicologia generale e della psicologia clinica a fine di migliorare il benessere dell’atleta. Il suo impegno può trovare la massima espressione nel lavoro di equipe, agendo con il medico, l’allenatore e la società sportiva.
La psicologia dello sport si muove su tre campi:

  • sperimentale: studi e ricerche sull’apprendimento motorio, personalità dell’atleta e delle sue motivazioni, l’ansia pre-agonistica, lo stress, il benessere, la frustrazione, la demoralizzazione e la depressione reattiva, sui meccanismi e le relazioni di un gruppo, come squadra.
  • applicativo: ricerca psicodiagnostica,  colloqui individuali o di gruppo.  Da  queste tecniche possono emergere dei conflitti relazionali intra-personali o inter-personali con altri atleti, con tecnici e dirigenti sportivi e con i propri famigliari. Vengono utilizzati strumenti come il bio-feedback per la valutazione del profilo psicofisiologico.
  • formativo e informativo: interventi e attività d’aula per approfondire il  tema e la conoscenza della psicologia dello sportivo, la comprensione delle metodologie didattiche per la gestione del gruppo, di apprendimento sia nell’età evolutiva, sia nella conduzione della squadra. Interventi formativi, di training  per la riduzione dei conflitti, tecniche psico-fisiche di rilassamento e di attivazione, allenamento mentale (mental training) e allenamento ideo-motorio (linee guida mentali), che incidono nella prestazione sportiva, in allenamento e in gara, nella soddisfazione e quindi  sul benessere.

L’ obiettivo della psicologia dello sport è quello di spingere lo sguardo verso la focalizzazione delle energie, il controllo dello stato emotivo e la riduzione dello stress per il raggiungimento di un traguardo.

E’ stato dimostrato, infatti, che le prestazioni dell’atleta sono influenzate dallo stato d’animo e dell’atteggiamento mentale;  la vittoria, il miglior risultato sportivo possibile, viene ottenuto se il corpo e la mente lavorano in armonia.


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