Contrazioni spasmodiche, involontarie e dolorose dei muscoli scheletrici. Durante queste contrazioni abbiamo delle scariche di Potenziali d’azione ad ALTA Frequenza, solitamente precedute da formicolazioni. Vi sono numerose teorie che cercano di spiegare il Crampo muscolare, ma alcune di esse non sono del tutto esatte, tra le principali ritroviamo:
- Ipossia;
- Grandi variazioni di Temperatura;
- Disidratazione;
- Bassi livelli di elettroliti nel sangue (per forte sudorazione);
- Mal funzionamento o alterata attivazione dei Fusi Neuromuscolari e degli Organi tendinei del Golgi (causa principale del crampo d’esercizio).
Secondo la nuova teoria, non sembra essere molto rilevante la causa di bassi livelli di elettroliti nel sangue. Bassi livelli di calemia possono portare al crampo, ma non al crampo d’esercizio. Il crampo viene facilitato dall’accumulo di acido lattico, anche se le cause precise non sono del tutto chiarite.
Il CRAMPO è direttamente associato al LIVELLO DI FATICA (fatica elevata -> maggiore probabilità di avere crampi). Quando il muscolo non riesce più a contrarsi come dicono i motoneuroni, abbiamo che vengono inviate delle informazioni alterate e possiamo così andare incontro al crampo.
STRETCHING: svolgendo esercizi di Stretching specifici andiamo a tendere al massimo gli Organi Tendinei del Golgi, i quali vanno ad inibire i motoneuroni alfa, inibendo gli interneuroni a livello del Midollo Spinale e di conseguenza andando a spegnere il crampo.
2 TEORIE PRINCIPALI CHE TENTANO DI SPIEGARE LA GENESI DEL CRAMPO MUSCOLARE CON ESERCIZIO FISICO:
- DEPLEZIONE DI ELETTROLITI E DISIDRATAZIONE (non ci sono lavori che supportano questa tesi)
Diversi lavori hanno messo in relazione lo squilibrio elettrolitico ed il livello di disidratazione, ma non hanno dimostrato conclusioni certe; perciò non possiamo affermare che il livello di elettroliti e la disidratazione siano le cause che portino al crampo. I casi studiati sono molto pochi e non hanno risultati scientifici.
DISIDRATAZIONE: diminuzione del volume interstiziale del muscolo con conseguente concentrazioni elevate di neurotrasmettitori, ioni, metaboliti, … ed ipereccitabilità delle terminazioni. La disidratazione e la perdita di ioni (soprattutto SODIO)sono modificazioni sistemiche e perciò non possono spiegare i crampi localizzati.
- ALTERATO CONTROLLO NEUROLOGICO (sono presenti lavori più precisi che tentano di spiegare questa teorie)
Per quanto riguarda le alterazioni neurologiche sono presenti più studi,i quali hanno risultati maggiormente significativi. La fatica, a quanto pare, porta a situazioni di crampi. sono presenti vari studi su maratoneti.
COME PUO’ ESSERE INDOTTA LA FORMAZIONE DEL CRAMPO:
- Lasciare il muscolo afflosciato inuna posizione fissa per parecchio tempo, può indurre la formazione del crampo.
- La contrazione muscolare volontaria (con muscolo accorciato) e la stimolazione elettrica, possono indurre la formazione di crampi.
- Stimolando le fibre IA (lente) o battendo sul tendine, si possono indurre i crampi.
COME PUO’ ESSERE SPENTO IL CRAMPO:
- Stretching come trattamento (aumenta l’attivazione del Golgi), fa spegnere il crampo.
- La stimolazione elettrica del Golgi, allevia il crampo.
LA CORRELAZIONE LA TROVIAMO SOLO TRA “FATICA” E “CRAMPO”:
Per concludere possiamo dire che, quando il muscolo è affaticato i fusi neuromuscolari aumentano la loro attività mentre gli organi tendinei del golgi diminuiscono la loro attività; questa situazione fa si che si instauri il CRAMPO. Quando si forma il crampo abbiamo un’attivazione generalizzata di tutto il nucleo motorio edi motoneuroni vengono tutti richiamati per andare incontro a livelli di attivazione alti, successivamente alla formazione del crampo.
Articolo rielaborato da Riccardo Monzoni
SITOGRAFIA:
- http://www.sonoinforma.com/fitness/abc_del_fitness/lo_stretching.php
- http://www.correttainformazione.it/cronaca/crampi-muscolari-si-possono-prevenire/
BIBLIOGRAFIA:
- Slide Lezioni di Fisiologia Sportiva (Scuola di Scienze Motorie,Classe LM-68)
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