Il maestro Salvatore Grasso è:
- Responsabile per la Sicilia della Federazione Italiana Krav Maga
- Docente Federale Krav Maga
- Istruttore Tonfa
- Istruttore Antiagressione Femminile
- Istruttore PNK (Advanced Self Defence System)
- Personal Trainer
L’ INTERVISTA…
Luigi Salinaro: Ciao Salvo, nel ringraziarti per la tua disponibilità inizierei subito questa nostra chiacchierata …
Salvatore Grasso: Ciao e un saluto agli amici di nonsolofitness.
L.: Come avviene l’ incontro con il Krav Maga? E quali arti marziali/sport da combattimento hai praticato prima?
S.: Ho iniziato con le arti marziali classiche (karate, judo e ju jitsu), per poi conoscere il krav maga durante il mio lavoro alla base dell’ aeronautica militare di Sigonella (CT), circa 11 anni fa.
Ne rimasi subito affascinato.
Una grande economia di tecniche, terribilmente efficaci ed immediate.
Da lì iniziai ad approfondire questa disciplina, cercando di coglierne tutte le sfumature.
L.: Come definisci il Krav Maga?
S.: Il Krav Maga è un sistema di autodifesa in cui sono presenti tutte le tecniche più efficaci delle varie discipline marziali e non.
Il Krav Maga è un sistema dinamico sempre in continua evoluzione, in cui tutto quello che c’è di buono, in termini di efficacia di tecniche di difesa/attacco, può entrare e tutto il superfluo rimane fuori… non a caso nel logo c’è un cerchio aperto.
L.: E’ possibile secondo te, mettere a confronto o comunque evidenziare delle differenze o similitudini tra il Krav Maga e le arti marziali tradizionali?
S.: Penso proprio di no. Per il semplice fatto, che l’ impostazione è nettamente diversa.
Il Krav Maga è un sistema di autodifesa che, per esigenza sia in ambito militare prima e civile dopo, doveva essere insegnato in poco tempo, infatti prevede uno studio abbastanza rapido che si adatta facilmente alle caratteristiche di chi lo pratica, in modo da permettere di mettere in pratica in poco tempo i suoi insegnamenti.
Nelle arti marziali si è alla ricerca continua della perfezione tecnica e stilistica ed il percorso è veramente lungo e faticoso. Essere un’ artista marziale comunque presuppone delle qualità fisiche non indifferenti. Il sapersi difendere nasce come diretta conseguenza delle abilità acquisite. In più l’ aver trasformato oggi molte discipline tradizionali in discipline sportive limita molto il range di allenamento per l’ autodifesa.
Forse l’ unico punto in comune che si ha con le arti marziali classiche, è il fine per cui quest’ ultime sono nate, cioè la sopravvivenza o la difesa, ma per il resto l’ impostazione del Krav Maga è totalmente diversa.
L.: Qual’ è l’ impostazione del Krav Maga di cui parli?
S.: Non si cerca la bellezza stilistica o la perfezione tecnica, ma una via di fuga per salvaguardare la propria incolumità da situazioni potenzialmente pericolose. L’ allenamento all’ inizio è più psicologico che fisico. Si insegna ad essere reattivi, a valutare le varie situazioni, ad evitare quelle potenzialmente rischiose, a modificare alcune abitudine o ad inserirne di nuove.
Si potenzia l’ istinto. Si cerca una via di fuga o si lotta per aprirne una.
Le altre opzioni funzionano solo nei film.
L.: … Quindi lottare o fuggire.
Una coincidenza con quello che ci permette di fare il nostro sistema nervoso simpatico. Non ti pare?
S.: Direi che è più che una semplice coincidenza.
Questa tua osservazione non fa altro che sottolineare quella che è la base del Krav Maga: l’ istinto.
Quello che si fa, infatti durante gli allenamenti è proprio questo.
Per fare ciò si porta il soggetto ad un limite di stress psicofisico tale per cui la sua risposta non è altro che puro istinto. Non ha il tempo di pensare deve soltanto reagire.
L.: Come puoi riassumere i principi del Krav Maga?
S.: In semplicità, velocità, efficacia. Ogni tecnica per entrare a far parte della famiglia del Krav Maga deve necessariamente possedere tutti e tre i requisiti. La mancanza anche di un solo elemento per noi rende la tecnica nulla, cioè non utilizzabile in situazioni reali.
L.: Chi può praticare Krav Maga ?
S.: Possono praticarlo tutti. Il Krav Maga mette chiunque in grado di difendersi, con il proprio fisico e le proprie capacità.
L.: Su questo ultimo punto sono un po’ scettico. Quindi mi stai dicendo che non occorrono capacità o abilità particolari?
S.: Proprio così. E’ questa la cosa principale che rende questo sistema di autodifesa così efficace. Si utilizzano i mezzi che si hanno a disposizione per uscire incolumi da una situazione di pericolo, infatti non ti ho mai detto che una donna di 50Kg può bloccare un pugno di un uomo di 80Kg. Noi non insegniamo questo, perché è inutile. Piuttosto invitiamo le donne in maniera concreta a riconoscere una situazione di pericolo, quindi ad evitarla o a difendersi con qualsiasi strumento presente nella borsetta, il tutto per aprire un varco per la fuga, che rimane comunque sempre la prima alternativa.
Vedi la difesa personale implica una serie di norme comportamentali che hanno come unico obiettivo la risoluzione di un problema: evitare il pericolo.
Nell’ evitare un pericolo sto già facendo Krav Maga, se riesco a scappare sto applicando i principi del Krav Maga.
Il confronto fisico rimane l’ ultima delle opzioni e in quel caso bisogna necessariamente agire per primi.
L.: Quindi vale la regola chi colpisce per primo, colpisce sempre due volte.
S.: Proprio così. Non solo noi insegniamo a chiudere la distanza e a colpire per primi e solo ed esclusivamente in punti vulnerabili, in maniera poco elegante, sicuramente, ma sempre efficace ed immediata, ma anche a essere pronti a valutare la situazione e dare la risposta più appropriata.
L.: Vorrei soffermarmi un po’ sulla preparazione atletica. Come si svolge una seduta di allenamento?
S.: Se ti dicessi che il nostro allenamento per i civili è stile corpi speciali ti direi una bugia, ma lo stesso vale se ti dicessi che è una passeggiata. Diciamo che esistono diversi livelli a seconda delle esigenze di chi pratica.
Si parte da un allenamento leggero in cui il condizionamento fisico non è eccessivo, in cui si ripetono poche tecniche in diverse situazioni, in questa fase la cosa importante è fare acquisire fiducia nei propri mezzi agli allievi, quindi possiamo definirla più una fase di condizionamento psicologico, in cui progressivamente si infonde fiducia. Successivamente gli allenamenti diventano sempre più intensi, ma vale sempre la regola poche tecniche ripetute moltissime volte e in situazioni diverse: statiche, dinamiche e con elementi di disturbo. Dopo senza quasi accorgersene verrà inserita la parte di condizionamento fisico. A questo punto sarà anche possibile aumentare sempre più la velocità d’ esecuzione fino a portarla il più vicino possibile a quella di uno scontro reale. In questo modo si potenzia la velocità di reazione che è l’ obiettivo primario. Poiché il Krav Maga nasce per tutti, non si può pretendere che tutti siano degli atleti o dei guerrieri. Ci sono tante persone normali a cui dopo, magari, dieci ore di lavoro non si può chiedere un condizionamento fisico estremo, ma possiamo fornirgli dei validi strumenti di autodifesa: comportamentali e non.
Vedi il Krav Maga insegna a difendersi perché permette di controllare e valutare la situazione di pericolo. Non si subisce la situazione, bensì la si porta dove si vuole. E’ questo che si impara. Anche attraverso espedienti di natura psicologica, il tutto lo ripeto ancora una volta al fine di aprire un varco nell’ avversario, sia esso per la fuga, o per la lotta.
Poi se si è degli atleti, naturalmente, è tutto di guadagnato.
L.: Quali modificazioni organiche vengono indotte da una pratica costante?
S.: Come modificazioni organiche, sono tutte quelle che avvengono in sport di tipo esplosivo.
L.: Quindi un condizionamento prevalentemente anaerobico.
S.: Sicuramente si.
L.: La resistenza aerobica viene allenata?
S.: Ovviamente nelle sedute di allenamento non c’è il tempo per un condizionamento puramente aerobico, poiché vengono preferite situazioni con sforzi brevi e intensi, molto simili ad uno scontro reale, anche se l’ esecuzione continua delle tecniche, in qualche modo intacca il sistema aerobico, ovviamente se si volesse fare un lavoro di resistenza generale, eventualmente deve essere per forza di cose allenato al di fuori. Diciamo che non è indispensabile, ma sicuramente ti aiuta in fase di recupero, nel momento in cui viene pagato il debito di ossigeno.
L.: … inoltre, vorrei aggiungere che, una buona resistenza di base include anche un ampliamento del letto vascolare, nonché una dilatazione delle cavità cardiache, quindi inutile dire che la performance fisica migliora … se volessimo classificare il modello funzionale di questa disciplina potremmo dire che:
– si tratta comunque di uno sport di contrapposizione;
-sicuramente open skill;
-e’ un’ attività ad impegno aerobico – anaerobico alternato, (durante gli allenamenti);
-con un impegno cardiovascolare da medio ad elevato (caratterizzata da numerosi e rapidi incrementi della frequenza e portata cardiaca, con brusche interruzioni dell’attività muscolare degli arti).
S.: Si. Direi che va bene.
L.: Il fatto di simulare situazioni vicine alla realtà, non pensi che per quanto simili siamo sempre distanti dal vero?
S.: Si, sicuramente la realtà è diversa, ma quello che conta è acquisire automatismi pronti a scattare, e al momento opportuno stanne certo verranno fuori. La ricostruzione delle varie situazioni serve a memorizzare le varie tecniche, non fa differenza se il contesto è una situazione reale o simulata.
L’ importante è memorizzare lo schema motorio in questione e allenarlo in continuazione. Una volta acquisito l’ automatismo, al momento opportuno verrà fuori.
L.: Dopo quanto tempo possiamo vedere i primi risultati?
S.: In media dopo quattro, sei mesi di pratica costante.
L.: Concludendo … Cosa vuoi aggiungere?
S.: Mi sento di dire che l’ efficacia del Krav Maga sta nella sua semplicità e dinamicità, nel non rimanere un sistema chiuso e nel confrontarsi costantemente anche con altri sistemi di lotta, dai quali attingere ciò che può esserci di utile.
Nel ringraziare nuovamente il maestro e amico Salvatore Grasso per la sua disponibilità, di seguito riassumo brevemente i principi di questo sistema di autodifesa:
Per ulteriori approfondimenti: www.crucnchgym.it – www.fikm.it (Federazione Italiana KravMaga)
0 commenti